sabato 23 giugno 2018

Il Filò del Patrimonio Culturale a 'La Postina di Santa Maria di Feletto'

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d'Europa, in occasione delle
iniziative di informazione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale, hanno deciso di
realizzare a Conegliano e nella Sinistra Piave un percorso alla ricerca degli inediti del buon
e bello vivere.
Sono state individuate ben 16 tappe, che verranno 'toccate' in 16 settimane, con visite,interviste,
interventi della redazione multimediale, degustazioni e,ovviamente,le relative rassegne stampa.


La seconda tappa riguarda le Pievi e le Chiese del Felettano.


Il Filò del Patrimonio Culturale a 'La Postina' di Santa Maria di Feletto

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d’Europa
sono a caccia degli inediti del buon e bello vivere, per accompagnare
i Percorsi della Fede nelle terre del Felettano.
Così, negli itinerari errabondi,un giovane produttore di prosecco ci segnala
l’apertura giusto nella piazza di Santa Maria di Feletto, de ‘La Postina’.
In effetti il nome dell’osteria-vineria riprende il nome antico di una osteria
storica, anche se l’approccio è reso ancor più simpatico dalla effervescenza
di Serena, che simpaticamente abbiamo ribattezzato ‘ la postina de noantri’.
Ma facciamo un passo indietro.
Zeno proviene da una famiglia di gelatai.Dopo la laurea in economia e un
periodo di quattro anni in Germania, decide di imbarcarsi in questa avventura
nelle proprie terre, grazie anche ad Elisa (con esperienze maturate in quel
di Barcellona) e al cuoco Luca.
Rinasce così la Postina, dopo lavori ispirati ad una essenzialità rigorosa, che
che ragalano al luogo una atmosfera di comunicatività.
La lavagna segnala scelte enoiche importanti e motivate. Non mancano i
classici cicchetti, per una clientela che ha riscoperto la Postina come luogo di
incontro, come tempio laico.
Poi la cucina : la scelta è chiara.Piatti ispirati alla tradizione, con grande
rispetto della stagionalità e delle caratteristiche primarie degli elementi.
Poi vi è quel pizzico di creatività che di certo non guasta.
In un angolo vi è poi un salotto ‘vintage’, dove i clienti possono organizzare
degli aperitivi, degli incontri per ricorrenzee che Borghi d’Europa ha deciso
di utilizzare per i propri stages multimediali,ospitando produttori,uomini di
cultura, scrittori,artisti in una sorta di filò spontaneo, senza grandi preparazioni,
capace di valorizzare la cucina del locale e il suo essere ‘altro’.
Così la ‘coscienza’ di Zeno, il richiamo della propria terra, ha operato un piccolo
(ma grande miracolo) : habemus osteria. Vera.
Provare per credere!

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