Il Percorso Internazionale La Via dei Norcini ha fatto tappa in quel diValvasone.
" Un'altra occasione – commenta Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa-, per conoscere territori segnati dalla storia. In questo caso l'antica parrocchiale di San Lorenzo."
Il primo altare fisso della chiesetta di San Lorenzo di Arzene viene consacrato nel 1348, ma da moltissimo tempo vi si officiavano già diverse funzioni canoniche. È probabile che, in origine, l'edificio fosse un oratorio campestre risalente al VI sec., forse edificato su di un preesistente tempietto pagano
La vecchia chiesa parrocchiale, realizzata in stile romanico in epoca molto antica, fu rinnovata una prima volta all'inizio del Cinquecento ed in seguito nel Settecento, assumendo l'attuale aspetto in stile neoclassico.
Fra gli affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi che adornano l'interno, spicca un curioso Demonio al femminile, alla catena, dipinto a secco sul primo intonaco: da leggere come raffigurazione metaforica di un’epidemia (probabilmente la peste nera del 1348) debellata o comunque di un’avversità vinta e superata.
I giornalisti si sono poi fermati nell'azienda agricola Casato Bertoia, ove
sono state presentate le delizie da orto biologico e i vini di MrBio.
Nella degustazione ha fatto capolino la lonzetta del Salumificio Marescutti.
"Prodotto di nicchia della nostra produzione, viene prodotto in quantità limitata.Si prepara con la carne del lombo del maiale. Le lonzette, una ad una, subiscono una lavorazione esclusivamente manuale. La stagionatura ha una durata di almeno 6-8 settimane. Al taglio, la fetta si presenta compatta, rosata, delicatamente profumata e dolce al palato.
Il progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI - Iniziativa Adriatico – Jonica - Forum intergovernativo per la cooperazione regionale), promosso dalla rete Borghi d'Europa, e patrocinato del Comune di San Giorgio della Richinvelda e da ConfCooperative Pordenone, organizza un’iniziativa d’informazione volta a valorizzare, in ambito nazionale ed internazionale il territorio e le sue importanti attività. Tale progetto si protrarrà fino a dicembre del 2024.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno incontrato più volte la cucina della Hosteria Dal Picchio, a Pozzo di San Giorgio della Richinvelda.
Così è nata l'idea di organizzare con Devid Pascutto un incontro a convivio per approfondire i temi de "La cultura contadina e si suoi valori",
" Abbiamo preso lo spunto dalla cucina di Devid e dalle sue esperienze sulla cucina di carne (mitiche le sue fiorentine !), per continuare gli incontri del progetto L'Europa delle scienze e della cultura".
A Pozzo vi è un Museo della Civiltà Contadina.
"Il Museo della Civiltà Contadina, inaugurato il 7 agosto 1982, nella frazione di Pozzo è frutto dell’iniziativa di Gelindo Lenarduzzi che per vent’anni ha raccolto oggetti legati mondo contadino del passato per lasciare alle generazioni future la memoria storica della vecchia civiltà contadina. Ad un certo punto, la sua collezione raggiunse proporzioni tali da richiedere la sistemazione in un locale idoneo.
L’Amministrazione Comunale acquistò e fece restaurare un edificio per destinarlo a sede espositiva. La raccolta fu donata al Comune a condizione che il Museo restasse sempre a Pozzo, località in cui il Signor Gelindo era vissuto. Nel corso degli anni c’è stato un notevole incremento del numero dei pezzi raccolti, grazie alle donazioni di cittadini e aziende private, sensibili alle finalità educativo-culturali di questa Istituzione."
Ma occorre risalire alla fine degli anni 70' per conoscere le esperienze che hanno fatto nascere Borghi d'Europa . Sono datate 1978 le iniziative d idattiche (in occasione del Seminario di Treviso Patrocinato dal Segretariato Generale del Consiglio d'Europa) , sui temi di 'Terra,Madre?", che è anche il progetto di informazione che fu sviluppato nel Friuli Occidentale con la rivista L'Etichetta diretta da Luigi Veronelli.
L'incontro sarà dunque un viaggio fra tradizione e innovazione : Dal Picchio sono stati invitate le aziende che operano in agricoltura e che segnano profondamente il tessuto economico locale.
Una buona occasione per raccogliere storie inimitabili : così va bene !
Siamo all'Osteria Beltrame, in quel di Spresiano, per uno degli incontri del Percorso Internazionale Aquositas,le Vie d'Acqua.
Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, partner d'informazione di Borghi d'Europa, ricorda il suo primo intervento nel 2017 a Candelù alla Hostaria Manareta di Candelù.
"Osteria informale, fin nell’arredamento, sobrio ma elegante, ma fortemente simbolico. I sassi del Piave, le lampade e gli inserti in metallo che sembra arrugginito, i tavoli semplici e lineari…..Tutto sembra rinviare ad uno spazio ‘aperto’, che continua nelle golene della Piave…. Il servizio è ispirato all’essenzialità, cortese, mai untuoso."
Ricordi vividi, che incrociano i temi dell'ambiente, della natura, della sostenibilità.
"Guido Facchin, in un bel libro di storia locale, ricorda la figura di Giuseppe Voltarel detto ‘manareta’ (piccola manera,ovvero piccola ascia), nato a Candelù nel 1892. “Dopo la caduta di Caporetto del 24 ottobre 1917 e la ritirata sulla linea del Piave e del Grappa, l’esercito resiste e respinge i tentativi di superare il fiume.Voltarel, con l'8° Reggimento Bersaglieri della XXIII divisione (Gen. Fara) si trova schierato di fronte a Candelù. Lo comanda il Colonnello Alessandro Pirzio Biroli. Il comando della VI Brigata Bersaglieri viene alloggiato proprio nella casa di Voltarel. Biroli lo investe di una preziosa e pericolosa missione: andare oltre le linee nemiche, osservare, ascoltare e riferire. Giuseppe è abile nei movimenti, gli viene richiesto anche di accompagnare plotoni e compagnie negli spostamenti tattici, guida perfino Emanuele Filiberto, Duca D’Aosta comandante in capo della III armata; entra nella leggenda dei Caimani del Piave. Nel dopoguerra apre un’osteria con annessa rivendita alimentari, si fa una famiglia, diventa padre otto volte. “
Così quando oltre evnti anni orsono Roberta e Michele Carisi prendono in mano i destini della Osteria di Candelù, la chiamano ‘Manareta’, riportandone la storia anche nella porta a vetri del locale.
Per quanto riguarda il mondo delle imprese Panizutti annota :
“ La ricerca di processi produttivi ed organizzativi sostenibili e la difesa delle attività dell’impresa dai rischi climatici (o l’offerta di prodotti e servizi flessibili rispetto ad essi), richiedono un approccio molto diverso alla gestione delle risorse aziendali, probabilmente anche un diverso sistema di contabilizzazione dei costi, di valutazione dei rischi e di monitoraggio della creazione di valore.
La sostenibilità, pertanto, non può essere un comodo slogan ma è, invece, un tema molto concreto per la vita d’impresa, per la leadership e per ogni processo di creazione duraturo di valore. La cura del cliente, l’innovazione, la qualità e le capacità di organizzare la creazione di valore che un buon imprenditore possiede dovrebbero venire dopo la cura per l’ambiente e per le persone, che molti di noi portano quale valore innato. “
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa sono impegnati nel viaggio del gusto nel Friuli Occidentale, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).
L'itinerario ha attivato in questi giorni l'azione 'A tu per tu con....', l'incontro tra il mondo dell'informazione e la realtà dei territori coinvolti.
'Alla Torre', ristorantino con enoteca di Valvasone, Nicoletta ha invitato le aziende locali per un confronto con due giornalisti della stampa nazionale : Gianluigi Veronesi (Bologna), fondatore della rivista Degusta Magazine e Alessio Dalla Barba (Milano), giornalista e sommelier AIS (Borghi d'Europa Magazine) e con Dante Paolo Nosella, fine intenditore di vini.
" Un aperitivo vivace e partecipato – osserva Nicoletta- nel corso del quale ho proposto le chiocciole del Tagliamento Caj, nella versione tradizionale e nella versione fritte ".
L'intervento di Mattia Marinello, 33 anni,originario di San Martino al Tagliamento, titolare dell’azienda agricola 𝐂𝐀𝐉 - 𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐈𝐎𝐂𝐂𝐈𝐎𝐋𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐎, ha contribuito a chiarire il
pianeta della elicicoltura, fissando le idee che accompagneranno fino a dicembre del 2024
le campagne d'informazione di Borghi d'Europa.
Stefano Gri ha presentato i vini della propria azienda agricola, TreZero di San Lorenzo, da viti
resistenti (piwi).
"Con dedizione quotidiana, ci avviciniamo costantemente all'obiettivo zero; la variabilità delle stagioni e gli eventi climatici estremi ci obbligano, in alcuni casi, ad intervenire con prodotti fitosanitari per contrastare le malattie funginee. Il nostro orgoglio risiede nel ricorso irrisorio ai trattamenti chimici, all'eccezionale riduzione degli stessi del 70-90% e quindi al contenimento delle emissioni da essi derivanti, perché vogliamo essere la testimonianza concreta del rispetto per il pianeta e il nostro territorio."
"Lavoriamo per creare vini di qualità a bassissimo impatto ambientale. I vitigni PIWI, resistendo naturalmente alle malattie fungine, ci permettono di ridurre gli interventi in campo, risparmiando combustibili fossili, acqua ed evitando il compattamento del suolo."
Cesare Bertoia, nume tutelare di Casato Bertoia a San Lorenzo, ha presentato le eccellenze del proprio orto biologico. "Ricercare il massimo equilibrio con la Natura è una filosofia di vita. Rispettare l’ambiente e praticare un’agricoltura sostenibile secondo i protocolli della certificazione biologica, ci premia con risultati d’eccellenza che esprimono sapori e qualità d’altri tempi."
Detto,degustato
'Un viaggio del gusto che ci ha portati ad apprezzare tutta la linea dei prodotti : tanto per fare un esempio, fra i sott'oli, il radicchio di campo sott'olio evo BIO – osserva Gianluigi Veronesi.-.Ma potremmo estendere il discorso anche alle creme vegetali, all'area dell'agrodolce, alla passata di pomodoro, alle confetture speciali."
"La raccolta dei nostri prodotti freschi avviene in brevissimo tempo e al punto esatto di maturazione desiderato, per essere rapidamente trasformati mantenendo al massimo le caratteristiche organolettiche. Selezioniamo solo materie di prima scelta e non utilizziamo nessun semilavorato, per ottenere prodotti finali d’eccellenza. Il laboratorio di trasformazione Casato Bertoia posto vicino agli orti, garantisce di poter gestire la lavorazione del prodotto fresco sempre nel momento ottimale prescelto, così da limitare al minimo l’ossidazione."
La raccolta è manuale : Creme, composte e confetture extra vengono lavorate sottovuoto a vapore a bassa temperatura (45/55°C) per ottenere la massima concentrazione, esaltando così caratteristiche organolettiche, profumi e sapori. "
E, infine, la fragranza e l'artigianalità del pane, proposto da Nevio e Sara del Panificio
Pasticceria Cocetta di Valvasone.
Il Panificio Cocetta si trova nell’antico Borgo Medievale di Valvasone, ai piedi del Castello e propone pane e dolci con materie prime di qualità, cotte nell’antico forno in muratura. Tra le specialità tipiche: i dolci da forno, in particolare i croissant preparati secondo la ricetta francese appresa in un viaggio a Parigi e preparati con farciture anche fantasione (fragole, amarene, crema di nocciole, pistacchi…) e il pane ciabatta friulano, unico nel suo genere per la croccantezza e la capacità di conservazione nel tempo.
Ciò che contraddistingue da sempre l’attività di Nevio e Sara è l’attenzione alla qualità degli ingredienti. Si panificano alcune specialità tipiche: pane di segale, la classica ciabatta friulana, code e teste di drago alla semola di grano duro.
Durante la rievocazione storica medievale di settembre, il Panificio Cocetta prepara il dolce del Priore, e poi ottimo panettone casereccio a Natale, la tradizionale pinza per l’Epifania, crostoli e frittelle per carnevale e fragranti colombe e focacce a Pasqua.
Borghi d'Europa sta sviluppando il programma 2023/2024 del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ( patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI -Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica ), sui temi della sostenibilità .
Il percorso sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare ha come partner d'informazione Laura Panizutti, Consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano.
Ogni mese si terranno incontri di informazione per presentare le eccellenze dei territori coinvolti, con l'intervento di giornalisti,imprenditori della filiera agroalimentare e testimonial.
Per ognuna delle 10 tappe previste, oltre ai borghi e alle eccellenze venete, verranno 'raccontati' i territori italiani ed europei .
Si comincia i primi di settembre a Ogliano (nei Colli di Conegliano), per fare il punto sul Percorso Internazionale Le Vie della Pizza alla Pizzeria Ristorante Tre Stelle di Sara Staiano.
Il viaggio farà poi una sosta gustosa alla Osteria Beltrame di Spresiano, per raccontare le iniziative di informazione lungo la Piave.
Non mancherà una riflessione sui vini naturali, che Borghi d'Europa affida ad Antonella Pianca, giornalista e fotografa di talento di Vittorio Veneto.
Da anni Laura Panizutti,Consulente Finanziario di Conegliano,accompagna infatti le iniziative di informazione della rete Borghi d’Europa.
A settembre 2023 viene organizzata la rassegna Parole&Storie,Dialoghi internazionali lungo le rive della Piave, per fare il punto sugli ‘stati di avanzamento’ dei Percorsi tematici.
Laura Panizutti ha confermato la propria partecipazione , come partner di informazione, ai progetti e alle iniziative della rete dei Borghi Europei del Gusto per il 2023 e il 2024-
"“Non si tratta, come sempre, di una semplice sponsorizzazione , ma di una vera e propria partnership,con interventi nel corso degli incontri e dei dibattiti per portare un contributo concreto alle tematiche affrontate. In un certo senso, gli imprenditori hanno ‘sentito’ e sentono una presenza diversa,affidabile”.
Vengono riproposte STORIEDIPIAVE e Laboratorio Europa
Il Comune di Susegana aveva concesso il proprio Patrocinio alle iniziative di informazione della rete dei borghi europpei del gusto nel 2012, in occasione della rassegna informativa 'StoriediPiave, Racconti di identità' e nel 2015, per l'iniziativa Laboratorio d'Europa.
STORIEDIPIAVE è stato un percorso di informazione che dava voce alle iniziative culturali, sociali e imprenditoriali della zona del Piave, confrontandole con realtà analoghe di altre regioni italiane e di altri paesi europei. Ad ogni appuntamento partecipavano i comunicatori e i giornalisti della trasmissione multimediale L'Italia del gusto .Dagli incontri nasceva una campagna di informazione online, radiotelevisiva e su carta stampata.
Laboratorio Europa è stato un 'cenacolo' della comunicazione e della informazione territoriale, che si è svolto nei mesi di aprile e maggio 2015, nella Sinistra Piave, soprattutto nel comune di Susegana.40 giorni di dibattiti, interviste, degustazioni, per 'un po' di Piave'.
Dieci regioni Italiane e dieci Paesi Europei raccontavano alle telecamere della trasmissione televisiva L'Italia del gusto il buon e bello vivere di terre magari poco conosciute, ma semplicemente eccezionali!
La rete internazionale Borghi d’Europa, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI- Iniziativa Adriatico Ionica,Forum intergovernativo per la cooperazione nella regione adriatico ionica), ha realizzato uno stage d’informazione presso l’Azienda Agricola Ca’ Biasi della famiglia Dalla Valle, a Breganze.
Il paese sorge nella pedemontana vicentina, diviso a metà tra collina e pianura, alle falde dell’Altopiano di Asiago. Breganze è terra industriosa e viticola, di produzione di vini DOC e zona a propensione turistica facente parte della ‘Pedemontana Veneta’.
Lo stage multimediale si è aperto con la testimonianza del Sindaco di Breganze, avv.Piera Campana, che ha assicurato la partecipazione del Comune alle iniziative di informazione di Borghi d’Europa, previste fino a dicembre del 2024.
Il vivace intervento di Fabio Dalla Costa, maestro liutaio (Diplomato alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona nel 1984, allievo di G.B. Morassi nella bottega-scuola CEE sino al 1988), ha caratterizzato l’incontro, segnato da una forte consapevolezza culturale .
” E poi – osserva Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS -, il via alle interviste sulla sostenibilità nella filiera agroalimentare. Una autentica scoperta!”
Nel primo intervento Innocente Dalla Valle ha tratteggiato la storia di Ca’ Biasi e dei vini autoctonidel territorio. Vespaiolo, Groppello e Torcolato hanno accompagnato i formaggi della Cooperativasociale Frantoio Malga Monte Asolone di Pove del Grappa. Il racconto di Michela e Arianna ha completato le storie : Ca’ Biasi (socio della Cooperativa), conferisce le proprie olive a Monte Asolone, che le trasforma in ottimo olio nel proprio Frantoio.
Breganze vanta anche un prodotto/piatto storico De.CO. : el toresan.
Nel racconto della Accademia del Toresan, Libera Associazione per la difesa e promozione dell’arte dello spiedo nella cucina
“Il Comune di Breganze con delibera di Consiglio Comunale di n. 51 del 29/11/2012 si è espresso
a favore dell’adozione della Denominazione Comunale approvando il regolamento De.co. A
seguito di ciò, dopo aver espletato tutto l’iter previsto nel regolamento su menzionato, con
delibera di Giunta n. 44 in data 10/04/2014, esprime voto unanime e favorevole affinché venga
approvato il disciplinare di produzione del piatto storico di Breganze “ I Toresàni allo spiedo
De.co.”.
Il Torresano, o colombo di torre, è inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali veneti e allevato
sin dal Medioevo. A Breganze, nel Vicentino, i torresani sono cotti allo spiedo, su fuoco a legna.
Sono perfetti con la polenta e i vini del territorio, i Doc Breganze, in particolare il Torcolato
Subito dopo, l’intervento di Denis e Michele Novello, della Macelleria Non solo Carni di Breganze,per presentare i propri salumi artigianali. ” Abbiamo un rapporto previlegiato con un’azienda agricola che alleva i maiali in condizioni di assoluto benessere animale”. Da buoni norcini ‘i Noveo’ ci mettono la competenza e il buon gusto !Da non dimenticare l’ampia scelta di carni e la gastronomia, autentico fiore all’occhiello di famiglia.
Maria Vicentini ha presentato la storia di Vicentini1966 : “Abbiamo una missione: creare buon cibo, non fermarci al conosciuto, creare innovazione, bellezza, prodotti sani, continuando a farci delle domande. “
Pane, Pasticceria,Cucina :
FARE IL PANE È MESTIERE, SCIENZA, ARTE E FILOSOFIA.
SCEGLIAMO FARINE A FILIERA CORTA, CON PICCOLE QUANTITÀ RAFFINATE AL MINIMO E PRODUCIAMO LA NOSTRA FARINA A KM 0.
IN CUCINA LA MATERIA PRIMA È LA FORZA TRAINANTE, CERCHIAMO QUINDI DI MANTENERLA INALTERATA CON LA SEMPLICITÀ.
In pasticceria è arrivato un dolce caratteristico della Pedemontana vicentina : La Pèca del Salbaneo . Ne parla Paolo Vicentini : “….nasce da un magico incontro tra la Ciliegia di Marostica I.G.P., il vino Torcolato D.O.C. Breganze e l’Olio extravergine d’oliva della Cooperativa Pedemontana del Grappa. Insieme, questi tre ingredienti preziosi danno vita a un dolce di pasticceria che mescola genuinità e tradizione. Una sinfonia di gusti e aromi che riunisce le eccellenze agricole della Pedemontana Vicentina in un prodotto artigianale unico nel suo genere.
Il progetto nasce dagli enti impegnati nella valorizzazione e nella tutela dei tre prodotti agricoli protagonisti del dolce: il Consorzio di Tutela della Ciliegia di Marostica I.G.P., il Consorzio per la Tutela della D.O.C. dei vini Breganze e la Cooperativa Pedemontana del Grappa.
L’idea di unire ciliegie, vino e olio, per creare un unico prodotto in grado di rappresentare e promuovere al meglio il territorio, è stata poi affidata ad alcuni maestri pasticcieri locali che, insieme, hanno creato la ricetta di questo dolce.
Il dolce prende vita dalle peripezie del Salbaneo, bizzarra creatura dell’immaginario popolare veneto, che ha ispirato i maestri pasticceri nella creazione di questo prodotto caratteristico.
Secondo la fiaba, il Salbaneo creò questo dolce come pegno d’amore per l’amata Feliziana, che si era dimenticata di lui dopo aver calpestato l’impronta (la pèca) del folletto. Da allora, il Salbaneo continua a donare la sua dolce creazione, nella speranza che giunga alla bella Feliziana e che questa, calpestando la sua orma con le scarpe invertite, possa ritrovare la memoria perduta e ricordare il loro magico incontro.
Gli ospiti si sono poi trasferiti a Che Ben, la pizzeria contemporanea di Maragnole, progetto che è l’avventurosa evoluzione di oltre 50 anni di esperienza, di conoscenza del lievito madre e di continui aggiornamenti nel mondo della panificazione di Vicentini 1966.
Mentre si aspetta ecco le chiccherie, sfiziose leccornie per colmare il vuoto.
Poi la degustazione : pizze con Rotonda di grano tenero (FARINA MACINATA A PIETRA DELLA PIANURA PADANA, LIEVITO MADRE, 72 ORE DI FERMENTAZIONE E 70% DI IDRATAZIONE),Teglino di grano duro ( CON FARINA DI GRANO DURO ITALIANO, LIEVITAZIONE DI 48 ORE MISTA CON LIEVITO MADRE E IDRATAZIONE OLTRE 85%),
Panini & panozzi.
I vini di Ca’ Biasi hanno ottimamente accompagnato la degustazione.
” Siamo – commenta Renzo Lupatin, giornalista-, di fronte ad una proposta di alto profilo, che non lesina sulle scelte di qualità e punta decisamente verso l’alto. La chiarezza e l’impegno sono il leit motiv di famiglia. “
A buona conclusione dell’incontro, l’intervento di Silvia Gastaldello della Torrefazione Oselladore
di Rossano Veneto ( regali Natalizi e Pasquali EnoGastronomici per Aziende e Privati, Dolci e Caffè)
“Oselladore, Torreffattori dal 1963. Le migliori qualità di caffè, le migliori miscele, 50 anni di esperienza che vi permetteranno di assaporare straordinari caffè.”
La Bottega di Oselladore è nata nel 1963 in un piccolo paese della provincia di Vicenza: Schiavon. Fondata dalla Famiglia Oselladore. I prodotti sono il frutto del lavoro di due generazioni dedite al gusto e alle tradizioni italiane.
L’azienda è composta da un team per la maggioranza di donne. Il gusto e la scelta del bello è specialmente donna… Ogni anno il team cresce creando nuovi prodotti e nuove combinazioni enogastronomiche dal sapore esclusivo.
E, dulcis in fundo, lo straordinario racconto del ‘Nostrano del Brenta’.
“Il gruppo spontaneo “Amici del Nostrano del Brenta” nasce quasi per caso una sera di primavera del 2012, quando ancora la collaborazione con il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa di Campese a Bassano del Grappa non era ancora iniziata. Nasce e si sviluppa così come nasce e si sviluppa una passione, una curiosità, ovvero una brama di conoscenza verso la storia e lo sviluppo della pianta del tabacco Nostrano del Brenta nella sua leggendaria, ma documentata, storia secolare tra Bassano del Grappa e la Valle del Brenta. Il filo conduttore che caratterizza tutti gli eventi, tutti gli spunti e tutte le riflessioni che gravitano attorno al tabacco ed agli Antichi Sigari Nostrani del Brenta (interamente fatti a mano) è sempre la stessa: storia, cultura, meditazione, eleganza e relax. Il gruppo si occupa e collabora, con chiunque ne faccia richiesta, all’organizzazione di serate di presentazione, degustazione e narrazione sul tema della coltivazione del tabacco nella Valle del Brenta, della riscoperta delle sue tradizioni e dei sapori di un tempo. Si pone da tramite tra il Consorzio di Campese, i titolari dei locali, le tabaccherie, gli enti del territorio o altri gruppi che ritenessero interessante affrontare in modo a volte ludico, a volte enogastronomico, a volte culturale e storico il tema del tabacco Nostrano del Brenta. Durante le serate, normalmente, si affronta il fascino del mondo del sigaro con un percorso di degustazione, abbinamenti, spunti e contributi tecnici, storici e filmati sulla storia e sulla tradizione del tabacco, del suo territorio e del suo contrabbando. Nel corso delle serate si lascia libero spazio al confronto ed al dibattito tra i partecipanti alla serata sul ruolo del tabacco da sigaro ai nostri tempi. Durante la “fumata” normalmente si illustrano la coltivazione, l’essicazione ed il contrabbando del tabacco, la preparazione dei sigari realizzati con il “Nostrano del Brenta” alla presenza delle sigaraie, del blender e di un rappresentante del Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa, ci si immerge nella secolare storia del contrabbando di tabacco con i brani del libro “Foglie di Tabacco” di M. Crestani o nella faticosa realtà della sua coltivazione con il film “Fazzoletti di terra” del regista G. Taffarel. Ampio spazio lo si vuole lasciare agli Amici che ogni giorno si aggiungono al gruppo, in modo da avere più input e riflessioni possibili sull’affascinante storia del tabacco Nostrano del Brenta e dei suoi “pifferi”, gli antichi sigari. L’iniziativa nata per la passione verso la propria vallata, Valstagna e tutto il territorio che si relaziona a stretto filo con la famosa Alta Via del Tabacco ci auguriamo possa diventare un’occasione per riscoprire e valorizzare i luoghi dove questa storia e queste tradizioni si sono sviluppate, ovvero il territorio del Canale di Brenta.”