A Farra di Soligo, in via del Sole, è situata la macelleria da
Robert, il cui nome deriva dal titolare definito dalla moglie Renata "un
pò strambo". Ma se così non fosse, non troveremo probabilmente una
carne così eccellente e di qualità.
Ciò che caratterizza la macelleria è infatti la tanta passione che
Robert mette nel suo lavoro e la semplicità: partendo da questi
presupposti Robert seleziona carni esclusivamente nazionali, che vengono
lavorate in modo assolutamente naturale seguendo i metodi di una volta,
come si faceva nelle vecchie case contadine. L'uso minimo delle spezie
permette di assaporare il gusto del prodotto iniziale. Solo così si
capisce infatti la qualità delle carni lavorate in questa macelleria.
Ecco allora svelato l'altro punto di forza: Robert lavora in prima
persona le carni e i salumi che vende, cosa che ormai è raro trovare
nelle macellerie, poichè è molto importate stare al passo con le leggi e
i certificati richiesti a livello sanitario.
Menzion particolare alla sopressa e alla pancetta (così buona che
Robert ci ha svelato il segreto di tanto successo, un tocco di salame;
potremo dire che si tratta del colpo di genio di un artista).
Accanto ai salumi e carni artigianali, nella bottega troviamo molti
prodotti di complemento, selezionati con cura dai titolari: prodotti
diversi da quelli che troviamo nei classici supermercati.
giovedì 26 novembre 2015
giovedì 1 ottobre 2015
‘Comunicare per Esistere’ è partito da Conegliano, da Caffè Local
Le
giornate di informazione di ‘Comunicare per Esistere,Stati Generali
della Comunicazione Territoriale’, hanno aperto i battenti giovedì 17
settembre a Conegliano, presso il ‘salotto’ di Caffè Local, in via
Lourdes.
Da
qualche settimana, infatti, i commercianti e gli artigiani della zona
sono impegnati a promuovere iniziative di informazione,capaci di
trasmettere ai cittadini tramite i media notizie utili.
L’incontro
è servito a presentare la ‘squadra’ degli imprenditori che è
intervenuta nei giorni successivi in Istria, per presentare le
eccellenze di Conegliano e della Sinistra Piave.
Una degustazione dei prodotti proposti dagli operatori locali ha ‘chiuso’ l’appuntamento.
I
pasticci ‘artigianali’ di Marina (Pasta e Dintorni) ; i salumi
(sopressa con il filetto e prosciutto Daniel) della Macelleria Edoardo
Zambon ; i prodotti tipici di Giuseppe di Verso Sud ( dalla Puglia) ; i
vini dell’azienda agricola Toni Doro ; il pane di Gianni Pellegrinet ;
il caffè (come lo vuoi tu!, recita l’azzeccato refrain) di Caffè Local.
Ospiti
della serata Roberto ed Eros, per raccontare come attraverso il
PandaRaid (che parte da Madrid e continua nelle coste africane), si
arriva a donare materiale scolastico e cartoleria ai bimbi di quelle
regioni troppo spesso dimenticate.
giovedì 17 settembre 2015
LE BIRRE AGRICOLE DELLA SOCIETA' AGRICOLA ARCA AD EXPO 2015
La birra, come altri prodotti, è agricola quando almeno il 51% del
malto che serve per la sua produzione, proviene da orzo coltivato
nell'azienda agricola che la produce: l'Azienda Agricola Arca di Oderzo
(Treviso) ne impiega circa l'85%.
I comunicatori delle Rete dei Borghi Europei del Gusto, hanno avuto il piacere di assaggiare le ottime birre agricole di questa azienda trevigiana guidata da Renzo Pradal al padiglione Love It ad Expo 2015 il 10 settembre u.s. : Love It è una nuova realtà che racchiude in sè diverse eccellenze enogastronomiche italiane, con lo scopo di promuoverne i prodotti, favorendo l'incontro diretto tra consumatore e produttore, in un'ottica di totale trasparenza.
Durante la degustazione guidata, Renzo Pradal ha spiegato che tutti i prodotti della sua azienda sono fermentati con la birra agricola.
Tali prodotti sono grissini fini o spessi, crackers a forma quadrata, pane in cassetta, tutti fatti con le trebbie della birrra!
Infine, questi prodotti agricoli sono frutto di un progetto didattico realizzato in collaborazione con la scuola professionale "Corso di Panificazione-paticceria" dell'Istituto Turazza-Brandolini di Oderzo.
I comunicatori delle Rete dei Borghi Europei del Gusto, hanno avuto il piacere di assaggiare le ottime birre agricole di questa azienda trevigiana guidata da Renzo Pradal al padiglione Love It ad Expo 2015 il 10 settembre u.s. : Love It è una nuova realtà che racchiude in sè diverse eccellenze enogastronomiche italiane, con lo scopo di promuoverne i prodotti, favorendo l'incontro diretto tra consumatore e produttore, in un'ottica di totale trasparenza.
Durante la degustazione guidata, Renzo Pradal ha spiegato che tutti i prodotti della sua azienda sono fermentati con la birra agricola.
Tali prodotti sono grissini fini o spessi, crackers a forma quadrata, pane in cassetta, tutti fatti con le trebbie della birrra!
Infine, questi prodotti agricoli sono frutto di un progetto didattico realizzato in collaborazione con la scuola professionale "Corso di Panificazione-paticceria" dell'Istituto Turazza-Brandolini di Oderzo.
mercoledì 8 luglio 2015
Il Monticano nasce a Cozzuolo : come i vini di Sarah dei Tos.E non dimenticate il ristorante al Larin, da Bepo !
Il Monticano
(Montegan in veneto, anticamente Motegan) è un fiume del Veneto che
scorre completamente in provincia di Treviso.
L'origine
del nome forse risale al verbo monticare, perché un tempo i pastori
lo usavano come via di collegamento tra la pianura veneta e le
montagne. Un'ipotesi forse più certa lo fa derivare dal nome latino
Monticanus, probabilmente un centurione romano che aveva ricevuto
come premio dei terreni nella zona delle sorgenti.
Nasce sul monte Piai
(540 m), piccolo rilievo presso Cozzuolo di Vittorio Veneto, da tre
sorgenti. Da qui scaturiscono i rami detti rispettivamente
Monticanello, rio Montagnana e rio Col di Stella. Convenzionalmente
viene considerata come sorgente principale quella del rio Montagnana.
La più spettacolare è quella da cui origina il rio Col di Stella,
che non è però visitabile perché un pozzetto di captazione delle
acque ne impedisce la vista; si trova in località le Perdonanze, a
pochi metri da una stradina panoramica frequentata da cicloturisti.
Dopo un percorso di
poco più di un centinaio di metri, il rio Col di Stella forma una
cascata di circa 50 metri, denominata Pisson, un tempo ben più
copiosa. La pozza alla base della cascata è facilmente raggiungibile
ed è meta di escursioni didattiche. L'accesso è assai spettacolare:
si percorre una forra di marna, arenaria e conglomerato, che
identificano le origini geologiche non solo del monte Piai ma di
tutti i colli circostanti.
Il piccolo centro di
Cozzuolo (comune di Vittorio Veneto), si trova a sudovest di Ceneda,
raccogliendosi ai piedi di una catena di modesti rilievi collinari in
buona parte coltivati a vigneto.
La Chiesa di
Cozzuolo era un' antica cappella affiliata alla cattedrale di Ceneda,
nel 1640 divenne curaziale e nel 1942 parrocchiale. L'edificio
attuale fu costruito nel 1840 senza demolire la cappella originale
che sussiste, con le sue linee tardo-romaniche, sul suo fianco nord.
Il caratteristico campanile neoromanico, progettato da Domenico
Rupolo, è del 1922-23.Tra le opere qui custodite, la pala della
Madonna della Salute con san Rocco e altri santi di Antonio Dal
Favero (1887), una Madonna addolorata di Giovanni Sasso sull'altare
di sinistra, e il dossale ligneo policromo dell'altare di destra,
pregevole opera del 1617.
Sarah dei Tos è una
'bocconiana' ritornata nelle vigne. Mai scelta fu più saggia.
La Vigna di Sarah è
un’azienda vitivinicola giovane e frizzante che rispecchia una
terra dai mille colori e profumi accarezzata dal sole e dal vento. E’
stata creata nel 2010 da Sarah Dei Tos, nata e cresciuta nella terra
del Prosecco, lungo la fascia collinare fra le colline di Vittorio
Veneto.
L’azienda guidata
da Sarah Dei Tos nel 2014 è diventata anche agriturismo. Un bed and
breakfast tutto nuovo, che trova posto a Vittorio Veneto, molto
confortevole e ben attrezzato, ricavato dal recupero di una casa
colonica autoctona.
Vittorio Veneto
sorge alle pendici delle Prealpi Trevigiane e con i suoi 450 ettari
di vigneto rappresenta uno dei comuni più importanti della
denominazione Conegliano Valdobbiadene ed è caratterizzata da
diverse rive interessanti sotto il profilo viticolo: Manzana,
Carpesica, Formeniga e appunto Cozzuolo, piccolo borgo situato su una
ripida pendice collinare ricoperta da splendide vigne.Nel dialetto
della zona pedemontana della Marca trevigiana il termine riva è
sinonimo di vigneto situato in una collina il più delle volte molto
scoscesa. La Vigna di Sarah Le Rive di Cozzuolo è perciò un
Prosecco Superiore DOCG Conegliano Valdobbiadene che proviene
integralmente dalla località Cozzuolo – una delle 43 Rive
all’interno dei quindici comuni del Conegliano Valdobbiadene – e
permette di apprezzare tutte le sfumature che questo particolare
territorio conferisce al vino. La sua produzione è ridotta, rispetto
al classico Prosecco, a 130 quintali per ettaro, con l’obbligo
della raccolta manuale delle uve e dell’indicazione dell’annata.
È il prodotto di
uno specifico vigneto che cresce in una zona con particolare
vocazione vinicola, dove il terreno e il clima regalano al vino
particolari caratteristiche organolettiche. La vendemmia manuale
obbligatoria, consente di preservare l’integrità delle bucce degli
acini, fondamentale per la conservazione e il successivo
trasferimento degli aromi nel vino.
Il prosecco di Sarah
lo potrete degustare al ristorante il Larin, da Bepo.
Il "larin"
è il grande focolare della casa colonica che ospita il ristorante
sulle colline di Vittorio Veneto,a due km dall'uscita dell'autostrada
Vittorio Veneto Sud.Nella cucina regna il rispetto per il ciclo delle
stagioni e nella scelta degli ingredienti.
La carne alla
griglia fà da padrona:costate e fiorentine di scottona
nazionale,fassona piemontese,chianina toscana e angus oppure
spiedi,arrosti o selvaggina.Sfiziosi sono gli antipasti.Tra i primi
non manca mai la pasta e fagioli o il radicchio e fagioli .La pasta,i
ravioli,i gnocchi e i dolci sono rigorosamente fatti in casa.Terrazzo
all'aperto per le calde serate estive.
mercoledì 17 giugno 2015
A Marcon, per la presentazione del percorso lungo lo Zero, per Comunicare per Esistere 2015
Elisa
Pasin in StoriAmestre così scrive :
“Dopo
un ripido e turbolento salto d’acqua lo Zero sembra “rasserenarsi”,
muovendosi pacato verso il borgo del Colmello, appartenente al Comune
di Marcon (provincia di Venezia). Giunge, quindi, a Marcon, dove,
rettilineo e anonimo, lambisce la chiesa di San Giorgio e si dirige
verso la frazione di Bonisiolo dov’è possibile ancora oggi
scorgere un vecchio mulino in disuso dal 1950 circa, anche se il
fiume in quel tratto è stato deviato tra il 1970 e il 1971.
Ponte
sullo Zero in via Zermanesa a Marcon.
Di
questo mulino restano, a testimonianza della sua funzionalità,
alcuni ruderi come l’arco sotto cui scorreva l’acqua del fiume.
Qui ho potuto constatare come il letto del fiume si allarghi e le sue
acque si facciano più tranquille e come cambi, anche se
parzialmente, la vegetazione che attornia i suoi argini che si
arricchisce di canne palustri.”
E
proprio a San Liberale di Marcon si è
svolto
uno stage di informazione presso l'Agriturismo Nonna Rina, per
presentare il percorso de I Mulini del Gusto, unità tematica del
progetto 'Comunicare per Esistere 2015',promosso dall'Associazione
Internazionale Azione Borghi Europei del gusto e dall'Associazione
l'Altratavola.
Lo
Zero (Zero/'zɛro/ in veneto) è un fiume di risorgiva del Veneto.
Nasce
tra San Marco e Campigo, non lontano da Castelfranco Veneto. Scorre
attraverso la bassa provincia di Treviso (anche se un breve tratto
iniziale è sotto quella di Padova) procedendo grossomodo in
direzione sud-est; entra infine nella provincia di Venezia a Quarto
d'Altino e si getta nel Dese praticamente in corrispondenza della sua
foce nella Laguna Veneta poco a sud-est dell'odierna Altino. Durante
il suo corso, tocca gli abitati di Badoere, Zero Branco, Mogliano
Veneto e Marcon. Tra i vari canali e fossi che vi si immettono, il
principale è il rio Vernise, che affluisce da destra poco dopo il
centro di Zero Branco.
Il
nome, anticamente scritto Iarius, Iarus o Zayro, deriverebbe dal
personale di un colono romano (Darius e simili) a cui erano affidate
le terre circostanti. Originariamente sfociava nel Sile, ma dal 1532
il tratto finale fu modificato artificialmente, portando all'attuale
situazione.
Il
suo bacino idrografico ricadeva nelle competenze del consorzio di
bonifica Dese-Sile, di recente assorbito dal consorzio di bonifica
Acque Risorgive.
Mulini
Lo
sfruttamento delle sue acque permise la costruzione di numerosi
mulini sin dal medioevo, alcuni dei quali funzionarono a pale sino
agli anni sessanta del Novecento. La maggior parte di queste
strutture furono aperte a partire dalla metà del XVI secolo quando,
attraverso il canale artificiale di San Marco ed una roggia, fu
aumentata la portata del fiume sottraendo grosse quantitativi d'acqua
al Sile.
Sappiamo
che nel 1678 erano funzionanti lungo il percorso dello Zero otto
mulini, per un totale di diciassette ruote. I più antichi erano i
mulini "Contarini" di Levada e "Tiveron" di
Sant'Alberto, risalenti al Cinquecento. Quindi, scendendo verso la
foce, si incontravano il mulino di Sant'Alberto (1667, sempre dei
Contarini). Giunti a Zero Branco, si incontrava il mulino dei Grimani
(seconda metà del XVII secolo, ricostruito nel 1727). Poi il mulino
di Campocroce, il mulino del Terraglio a Mogliano (1663, appartenente
al medico Francesco Brachi). A Marcon si trovavano invece il mulino
dei Priuli, demolito nell'Ottocento, e il mulino Bonisiolo: già
proprietà delle monache di Santa Caterina di Venezia, ha funzionato
sino al 1970.
martedì 19 maggio 2015
Il Friuli Venezia Giulia a Laboratorio Europa al Girasole di Conegliano- L'intervento di Laura Panizutti, Family Banker di Banca Mediolanum
Laboratorio Europa ospita il Friuli Venezia Giulia a Conegliano, presso Il Girasole, delizioso emporio di specialità alimentari e birre artigianali.
Con l'intervento della redazione della trasmissione televisiva L'Italia del Gusto,Laura Mantellato
propone la degustazione di alcune eccellenze : i salumi artigianali di Lèbon ( Erto), i formaggi della Latteria di Cividale, i formaggi della Latteria di Visinale (Pn) e la birra di Sauris.
All'incontro ha partecipato anche Laura Panizutti,Family Banker di Banca Mediolanum, che appoggia e sostiene le iniziative di informazione del progetto Comunicare per Esistere 2015.
“Oggi l’Azienda non è più una semplice macchina che produce soldi, ma una cellula produttiva inserita in una comunità. Perciò l’immagine che l’Azienda si crea nel territorio, presso fornitori, clienti, istituti di credito, Enti locali è altrettanto importante che la qualità della produzione. Inoltre il reddito dell’Azienda aumenta proporzionalmente al crescere del benessere nella zona. Oggi le Aziende non possono non trasmettere un’immagine di forte impegno, di responsabilità sociale, che hanno nel loro DNA quale produttrici di ricchezza sociale.”
Lèbon
La storia di Lèbon ha origine verso la metà degli anni ‘50 con l'attività di macelleria. I sistemi artigianali di lavorazione della carne, nel rispetto delle antiche tradizioni montanare, permettevano, però, solo una produzione in quantitativi limitati di insaccati e salumi.
Agli inizi degli anni ‘80, grazie a passione, impegno e costanza l'attività commerciale iniziò ad assumere dimensioni di rilievo, indicando la strada da seguire per il salto produttivo e la conseguente crescita degli anni successivi. Qualità delle carni impiegate, rispetto della tipicità regionale, attenzione costante all'innovazione tecnologica sono oggi le garanzie di Lèbon per il futuro.
Lèbon opera con l'intento di rivalutare e promuovere, anche al di fuori del territorio dolomitico, prodotti tipici rispettando gli insegnamenti della tradizione e utilizzando sistemi produttivi moderni e sicuri.
Attenzione particolare viene dedicata alla selezione delle carni utilizzate (suino, bovino, ovino, caprino e selvaggina), garantendo tracciabilità e rintracciabilità di ogni singolo prodotto nel suo percorso dall'allevamento alla distribuzione nei punti vendita. Tutti i salumi sono garantiti da certificazioni CEE e l'azienda è presente in più consorzi che assicurano la genuinità dei prodotti.Oggi il 'catalogo' Lèbon comprende: Pendola,Petuccia,Landjäger,Salame,Ossocollo,Speck,Lardo,Pancetta,Salsicce,Pastin,Storta e Musetto.
Latteria di Cividale
Risale al novembre 1924 l’inaugurazione della Latteria Sociale di Cividale, fondata per volontà di sedici soci che ebbero la capacità di avviare un’attività, mettendo le basi per lo sviluppo di una tradizione casearia di grande successo. Proprio l’impostazione seria dell’attività unita alla volontà dei soci di fare sempre meglio ha portato la Latteria Sociale di Cividale a distinguersi per qualità, produttività e freschezza di idee: oggi l’attività di produzione è affiancata da una rete di 7 negozi di proprietà della Cooperativa per la vendita diretta dei propri formaggi.
Latteria di Visinale
Valentino Pivetta, casaro dall'età di 16 anni, produce formaggi gustosi e genuini a partire dal latte vaccino che gli allevatori del territorio gli forniscono. Nella Latteria di Visinale lavorano due esperti casari, dediti alla produzione di Montasio DOP, Latterie Vajont, Latteria La Pieve e "Il Desiderio".
Sauris Agribeer
La Sauris Agribeer è nata nel 1999 e da allora produce e commercializza birra artigianale di elevata qualità, integrale, non pastorizzata nè filtrata. Le pregiate componenti organolettiche dell’acqua di Sauris sono fondamentali per una birra naturale e di alta qualità. Lo stabilimento si trova a Sauris di Sopra ed è qui che si producono la Pilsen Chiara, la Vienna Rossa, la Birra di Canapa e la scura affumicata, perfetta per essere accompagnata ai ben noti salumi locali.
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